Forum Nuoro e il pecorino sardo
Ciao pikiaratm6,
grazie a te per il commento amiamo i prodotti locali e regionali e cerchiamo di valorizzare ricette e ingredienti del territorio.
Se hai ricette speciali con questa delizia sarda puoi inserirle qui sulla Community, nell'area dedicata alle Ricette.
un caro saluto
Team Bimby - i moderatori della Community Bimby
È molto bello che, oltre valorizzare il Bimby, si dia valore anche ai prodotti delle nostre terre. Di questi tempi ritengo sia molto importante comprare prodotti a km0, e conoscere ciò che si mangia. Inoltre, con questo post, toccate un argomento a me tanto caro, essendo della zona e avendo un' azienda agricola, che appunto produce il Fiore Sardo, tanto amato in tutto il mondo!!
Wouh team... la Sardegna in degna evidenza. Sono orgogliosissima dei nostri prodotti locali e c’è sempre una buona occasione per farli conoscere e proporli……a proposito 🤔... quei taralli... hanno una faccia già vista 😜
A Nuoro, che si adagia su un altopiano ai piedi del monte Ortobene, l'aria è limpida e il clima mite ogni mese dell'anno.
Sulle colline intorno, i segni di una civiltà antica di millenni: tombe dei giganti, nuraghi, pozzi sacri, evocano un tempo misterioso e lontano.
Ed è proprio al tempo della civiltà nuragica che ha origine l'allevamento ovino in Sardegna.
Dal latte di pecore della razza autoctona Sarda si ottiene il Fiore Sardo, di cui si parla già in documenti del XVIII secolo.
Ogni forma, cilindrica, pesa tra i 3,5 e i 4 kg e il suo tempo minimo di maturazione è di tre mesi e mezzo.
Fino ai 10 mesi di stagionatura la pasta è bianca, compatta, friabile e morbida con sentori di latte e vegetali.
Oltre i 10 mesi tende al giallo paglierino e perde in morbidezza, ma acquista un sapore più aromatico, quasi piccante.
La zona di produzione del Fiore Sardo, DOP dal 1996, comprende l'intero territorio della Sardegna.
Si riconosce dal marchio con la pecora stilizzata, la scritta "Fiore Sardo" e un numero progressivo che permette di risalire al caseificio di produzione e ricostruire tutta la filiera produttiva.
Una curiosità: il nome deriva probabilmente dalle forme "pischeddas" di legno di castagno forato che si usavano tradizionalmente per la sua lavorazione. Sul fondo era scolpito un fiore che lasciava sul formaggio un'inconfondibile impronta.
Qui sulla Community avete creato tantissime ricette con protagonista questo formaggio, scopritele tutte qui:
https://www.ricettario-bimby.it/cerca?&filters=ingredients_incl%3Apecorino%3B&rec_imaged=1
Tratto da Voi...Noi...Bimby - Maggio 2012