Il vero trionfo del tovagliolo si ha nel ‘600, dove viene direttamente inserito nei progetti scenografici dei banchetti; pesantemente inamidati e piegati in forme fantasiose e disparatissime, fiori, stemmi padronali, animali mitologici ecc… , l’uso era puramente decorativo, assolutamente non usabili a livello pratico.
Su questo argomento esistono trattati Giegher del 1639.
Solo nell’800 diventerà stabile, di uso comune.
Spesso coordinato con la tovaglia, oggi è elemento indispensabile per completare le nostre apparecchiature.
Solo nelle cene informali, fra amici e conoscenti strettissimi, è consentito l’utilizzo dei tovaglioli di carta, anche qui troveremo spesso tovaglioli legati alle stagioni, o con disegni fantasia, da utilizzare con tovaglia in tinta unita o bianca o di colore ripreso nei tovaglioli.
Parleremo solo delle occasioni formali, che sono quelle che spesso ci mettono in fibrillazione.
Il tovagliolo, piegato semplicemente a rettangolo o triangolo, viene posto alla fine della sequenza delle posate, perché è il primo ad essere usato, normalmente sulla destra(perché viene preso con la mano destra) ma anche sulla sinistra se lo “spiegamento” delle posate a destra dilata eccessivamente il posto tavola.
La sua presenza sulla sinistra acquista un particolare valore “diplomatico” che vuole la destra libera, ma per un destro è comunque naturale trovarlo a destra.
A destra o a sinistra l’angolo di apertura del tovagliolo è posto sempre all’esterno, pronto all’uso, e deve essere sempre preso con la mano corrispondente, perché non si attraversa mai la zona del piatto.
Il fatto di non eccedere con piegature elaborate deriva semplicemente da questioni igieniche, e dalla antiesteticità delle stesse piegature che permarrebbero a tovagliolo aperto.
Si può decorare con un piccolo nastro di avvolgimento, una semplice decorazione floreale, da usare anche come piccolo oggetto dono per le signore.
Piegature più fantasiose e posizionamenti diversi, possono far parte di cene fra amici e momenti conviviali familiari.
A volte può anche avvolgere, su un piattino, a mò di capanna, un piccolo panino ancora caldo.
A livello di apparecchiatura formale, il tovagliolo è accettato al centro(sul piatto) soltanto al ristorante, dove può assumere funzione di segnaposto e serve a tenere coperto il posto tavola, anche se và tolto immediatamente appena ci accomodiamo.
NOTA IMPORTANTE: A fine pranzo il tovagliolo non và mai ripiegato, ma appoggiato così com'è sgualcito, sul tavolo al posto delle posate.
iaia
mi sento confusa come un camaleonte in una vasca di Smarties........ tutto è cambiato e nella casetta al mare ho il Bimby
E’ abbastanza raro, ma esistono nella storia esempi di apparecchiatura “senza tovaglia”, a parte naturalmente la tavola povera che non dispone a volte nemmeno di scodelle per la minestra, tanto da avere delle concavità direttamente ricavate nel piano stesso del tavolo.
IL TOVAGLIOLO invece è un accessorio meno presente, per secoli ci si è puliti direttamente sulla tovaglia, che necessariamente doveva essere cambiata spesso .
Le ambiguità del tovagliolo. A destra? A sinistra? Nel piatto? Piegato o no?
Si crea spesso la sottile inquietudine di fare la scelta sbagliata.
In realtà la sua presenza va e viene nella storia e compare in tavola, nei posti più diversi.
A lungo non è stato ritenuto necessario, anche se per secoli si è mangiato con le mani e ci si puliva direttamente, come abbiamo detto, sulla tovaglia, e almeno fino a metà del ‘600 , la componente collettiva della tavola è sempre prevalsa su quella individuale.
Si può parlare di apparecchiatura individuale effettiva solo dal ‘700 in poi.
Ci sono casi sporadici di uso del tovagliolo anche nel ‘500, un Cerimoniale Romano prevedeva per ogni ospite un vassoio individuale con tovagliolo su cui veniva sistemata la saliera pane e alcune posate, coperte da un secondo tovagliolo.
Solo il trinciante del sovrano, portava il tovagliolo sulla spalla.
Il trinciante era la figura dominante del banchetto rinascimentale, spesso un nobile decaduto, che aveva l’importante funzione di affiancare il signore, tagliando per lui le carni, pesci, frutta e ortaggi. E’ l’unico a manovrare il forchettone e il coltello, e il taglio avviene in aria, con molta perizia, sotto gli occhi di tutti, ad evitare possibili avvelenamenti, che sono l’incubo di tutte le tavole rinascimentali e barocche.
iaia
mi sento confusa come un camaleonte in una vasca di Smarties........ tutto è cambiato e nella casetta al mare ho il Bimby
LA TOVAGLIA – In Italia è esistita praticamente da sempre, a creare uno speciale, spesso prezioso, piano vestito, su cui predisporre gli oggetti del banchetto.
Tovaglie a strati in epoca rinascimentale e barocca, che accompagnano i vari servizi da tavola e da togliere volta per volta insieme a questi.
In queste epoche le tovaglie erano coordinate alle tappezzerie delle grandi dimore rinascimentali.
Sempre ricollegandoci al discorso del colpo di scena dell’apparecchiatura, veniva utilizzato un grande velo (zenzile) che nascondeva fino all’ultimo momento la tavola apparecchiata, questo per aumentare l’effetto sorpresa.
Le credenze, le bottiglierie o i tavoli di servizio, venivano ricoperti con tessuti che riprendevano i tendaggi.
In Inghilterra la tovaglia è la grande assente anche in diverse apparecchiature formali, recentemente anche un pranzo formale a Clarence Hause per Carlo d’Inghilterra si è tenuto senza tovaglie.
Perche per noi Italiani è così importante la tovaglia da avere, in certe epoche, addirittura tovaglie preziose? E’ solo una questione di igiene?
Perché dal 600 in poi, è diventata un segno di massimo prestigio?
Perché la tovaglia ha sempre rappresentato uno speciale collegamento, non solo fisico ma culturale, tra i partecipanti del momento conviviale.
Forse è più chiaro se consideriamo che durante il medioevo esisteva una regola molto rigida che permetteva a persone di diverso rango di sedersi allo stesso tavolo ma non di usare la stessa tovaglia, quindi alla persona di rango inferiore veniva apparecchiato su una tovaglia più piccola fino ad arrivare a tovagliette piccole come i nostri servizi all’americana.
Il massimo del disonore era quando ai due lati di un ospite veniva tagliata la tovaglia in segno di isolamento.
iaia
mi sento confusa come un camaleonte in una vasca di Smarties........ tutto è cambiato e nella casetta al mare ho il Bimby
Fortunatamente, siamo ben lontani dal concepire i comportamenti come una rigida etichetta, fissa e apparentemente immutabile nel tempo, il “linguaggio” moderno varia continuamente lasciando però trapelare la tradizione come una ricchezza, non come un peso.
“Il buon gusto” nella scelta degli allestimenti dai più tradizionali ai più innovativi e contemporanei, sempre importantissimo.
LA TAVOLA – L’allestimento della tavola, prevede diverse sequenze, con scelte logiche che sono legate agli spazi al tipo di momento e all’occasione, alle persone che vengono a trovarsi coinvolte in questo rituale.
La Tavola è il momento clou del rituale conviviale, il colpo di scena, se possibile da mantenere il più a lungo “nascosto” fino a quando non siano arrivati tutti gli ospiti.
L’esistenza di una “sala da pranzo”, adibita esclusivamente a questo scopo, è una conquista abbastanza recente nella storia degli interni.
LA STORIA raccconta:
La frase “levare le mense” deriva dall’abitudine rinascimentale di allestire la tavola ovunque (anche nella camera da letto) con assi mobili su cavalletti, ricoperte da tovaglia, da smantellare finito il pranzo o banchetto, per lasciare la sala libera per altri scopi.
Successivamente, festoni torciere arazzi insieme alla musica, identificavano la stanza come luogo specifico per il pranzo o banchetto.
Il pavimento veniva ricoperto con fieno, foglie e fiori profumati che creavano un’atmosfera di piacevolezza(se volete ricreare questo tipo di atmosfera fate attenzione ai problemi diffusi di allergia).
I primi tavoli specifici per il pranzo, compaiono durante l’epoca barocca e l’allestimento della tavola doveva suscitare meraviglia e incantare i commensali, progetti scenici veri e propri.
Nel 1756, nella reggia di Schonbrunn, Maria Teresa d’Austria si fa costruire una speciale sala rotonda dotata di un grande tavolo centrale, che sale e scende attraverso una botola, in modo da apparire già allestito, di tutto punto, al momento opportuno.
iaia
mi sento confusa come un camaleonte in una vasca di Smarties........ tutto è cambiato e nella casetta al mare ho il Bimby
Rituali e comportamenti, qualunque tipo di ricevimento, dal pranzo di tutti i giorni alla cena formale, alla costruzione di una cerimonia, si fondano su una base storica, di costume, la cui conoscenza è interessante non solo per curiosità, ma come base per interpretare liberamente le regole della società.
Il nostro modo di allestire gli interni della casa e la tavola sono un linguaggio, che deve essere comprensibile ai nostri ospiti.
Maggiore è la conoscenza dei “perché” comportamentali, più grande sarà la libertà e la sicurezza personale nel muoversi nelle regole non sempre chiare del bon-ton contemporaneo.
Noi dobbiamo essere i registi dei rituali della nostra casa.
Ogni linguaggio di successo, in questo caso ricevere e allestire la tavola, deve essere un connubio equilibrato fra elementi tradizionali e elementi nuovi stimolanti ed innovativi, avendo sempre cura di trasmettere il messaggio adeguato alla situazione.
In poche parole i miei ospiti devono percepire la cura che ho per loro ma non devo metterli in difficoltà con cose che stanno al di fuori della loro comprensione.
E’ anche vero che il veloce invecchiamento dei modelli fa si che le tradizioni di oggi siano state le trasgressioni di ieri.
Se non fosse stato intorno al 1810 che l’ambasciatore dello Zar diffuse a Parigi lo scandalosissimo modo di servire a tavola con le portate in sequenza, mangeremmo ancora con tutto in tavola, come si era fatto fino ad allora per i secoli precedenti.
iaia
mi sento confusa come un camaleonte in una vasca di Smarties........ tutto è cambiato e nella casetta al mare ho il Bimby
TOPIC DI SOLA LETTURA - VI PREGO DI NON COMMENTARE, ALLA NECESSITA' SERVITEVI DI MP, GRAZIE
Questo topic è stato creato per accrescere la nostra conoscenza storica su un'arte prestigiosa che è "L'ARTE DEL RICEVERE", sto raccogliendo informazioni da un libro veramente interessante, che raccoglie di tutto e di più su questa arte. Data l'importanza che nel nostro forum, diamo alla tavola e alla buona cucina, mi sembrava interessante questo argomento.
Cercherò di riportare dei sunti chiari e comprensibile sulle varie fasi storiche.
Essendo un argomento complesso si svolgerà a puntate, come i telefilm o fiction.
In questo topic sarebbe bello poi raccogliere le foto delle nostre tavole, dettagliando i particolari, intanto vi chiedo di raccogliere le foto e poi in collaborazione con team vedremo come inserirle.
Vi ringrazio per la collaborazione
iaia
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anche alle grandi tavolate, non ci si siede mai a capotavola e di questo parleremo più avanti
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Quando non abbiamo molto spazio ai lati, possiamo sistemare i tovaglioli come da foto
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5° PUNTATA
Il vero trionfo del tovagliolo si ha nel ‘600, dove viene direttamente inserito nei progetti scenografici dei banchetti; pesantemente inamidati e piegati in forme fantasiose e disparatissime, fiori, stemmi padronali, animali mitologici ecc… , l’uso era puramente decorativo, assolutamente non usabili a livello pratico.
Su questo argomento esistono trattati Giegher del 1639.
Solo nell’800 diventerà stabile, di uso comune.
Spesso coordinato con la tovaglia, oggi è elemento indispensabile per completare le nostre apparecchiature.
Solo nelle cene informali, fra amici e conoscenti strettissimi, è consentito l’utilizzo dei tovaglioli di carta, anche qui troveremo spesso tovaglioli legati alle stagioni, o con disegni fantasia, da utilizzare con tovaglia in tinta unita o bianca o di colore ripreso nei tovaglioli.
Parleremo solo delle occasioni formali, che sono quelle che spesso ci mettono in fibrillazione.
Il tovagliolo, piegato semplicemente a rettangolo o triangolo, viene posto alla fine della sequenza delle posate, perché è il primo ad essere usato, normalmente sulla destra(perché viene preso con la mano destra) ma anche sulla sinistra se lo “spiegamento” delle posate a destra dilata eccessivamente il posto tavola.
La sua presenza sulla sinistra acquista un particolare valore “diplomatico” che vuole la destra libera, ma per un destro è comunque naturale trovarlo a destra.
A destra o a sinistra l’angolo di apertura del tovagliolo è posto sempre all’esterno, pronto all’uso, e deve essere sempre preso con la mano corrispondente, perché non si attraversa mai la zona del piatto.
Il fatto di non eccedere con piegature elaborate deriva semplicemente da questioni igieniche, e dalla antiesteticità delle stesse piegature che permarrebbero a tovagliolo aperto.
Si può decorare con un piccolo nastro di avvolgimento, una semplice decorazione floreale, da usare anche come piccolo oggetto dono per le signore.
Piegature più fantasiose e posizionamenti diversi, possono far parte di cene fra amici e momenti conviviali familiari.
A volte può anche avvolgere, su un piattino, a mò di capanna, un piccolo panino ancora caldo.
A livello di apparecchiatura formale, il tovagliolo è accettato al centro(sul piatto) soltanto al ristorante, dove può assumere funzione di segnaposto e serve a tenere coperto il posto tavola, anche se và tolto immediatamente appena ci accomodiamo.
NOTA IMPORTANTE: A fine pranzo il tovagliolo non và mai ripiegato, ma appoggiato così com'è sgualcito, sul tavolo al posto delle posate.
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4° PUNTATA
NOTA AL CAPITOLO TOVAGLIA
E’ abbastanza raro, ma esistono nella storia esempi di apparecchiatura “senza tovaglia”, a parte naturalmente la tavola povera che non dispone a volte nemmeno di scodelle per la minestra, tanto da avere delle concavità direttamente ricavate nel piano stesso del tavolo.
IL TOVAGLIOLO invece è un accessorio meno presente, per secoli ci si è puliti direttamente sulla tovaglia, che necessariamente doveva essere cambiata spesso .
Le ambiguità del tovagliolo. A destra? A sinistra? Nel piatto? Piegato o no?
Si crea spesso la sottile inquietudine di fare la scelta sbagliata.
In realtà la sua presenza va e viene nella storia e compare in tavola, nei posti più diversi.
A lungo non è stato ritenuto necessario, anche se per secoli si è mangiato con le mani e ci si puliva direttamente, come abbiamo detto, sulla tovaglia, e almeno fino a metà del ‘600 , la componente collettiva della tavola è sempre prevalsa su quella individuale.
Si può parlare di apparecchiatura individuale effettiva solo dal ‘700 in poi.
Ci sono casi sporadici di uso del tovagliolo anche nel ‘500, un Cerimoniale Romano prevedeva per ogni ospite un vassoio individuale con tovagliolo su cui veniva sistemata la saliera pane e alcune posate, coperte da un secondo tovagliolo.
Solo il trinciante del sovrano, portava il tovagliolo sulla spalla.
Il trinciante era la figura dominante del banchetto rinascimentale, spesso un nobile decaduto, che aveva l’importante funzione di affiancare il signore, tagliando per lui le carni, pesci, frutta e ortaggi. E’ l’unico a manovrare il forchettone e il coltello, e il taglio avviene in aria, con molta perizia, sotto gli occhi di tutti, ad evitare possibili avvelenamenti, che sono l’incubo di tutte le tavole rinascimentali e barocche.
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3° PUNTATA
LA TOVAGLIA – In Italia è esistita praticamente da sempre, a creare uno speciale, spesso prezioso, piano vestito, su cui predisporre gli oggetti del banchetto.
Tovaglie a strati in epoca rinascimentale e barocca, che accompagnano i vari servizi da tavola e da togliere volta per volta insieme a questi.
In queste epoche le tovaglie erano coordinate alle tappezzerie delle grandi dimore rinascimentali.
Sempre ricollegandoci al discorso del colpo di scena dell’apparecchiatura, veniva utilizzato un grande velo (zenzile) che nascondeva fino all’ultimo momento la tavola apparecchiata, questo per aumentare l’effetto sorpresa.
Le credenze, le bottiglierie o i tavoli di servizio, venivano ricoperti con tessuti che riprendevano i tendaggi.
In Inghilterra la tovaglia è la grande assente anche in diverse apparecchiature formali, recentemente anche un pranzo formale a Clarence Hause per Carlo d’Inghilterra si è tenuto senza tovaglie.
Perche per noi Italiani è così importante la tovaglia da avere, in certe epoche, addirittura tovaglie preziose? E’ solo una questione di igiene?
Perché dal 600 in poi, è diventata un segno di massimo prestigio?
Perché la tovaglia ha sempre rappresentato uno speciale collegamento, non solo fisico ma culturale, tra i partecipanti del momento conviviale.
Forse è più chiaro se consideriamo che durante il medioevo esisteva una regola molto rigida che permetteva a persone di diverso rango di sedersi allo stesso tavolo ma non di usare la stessa tovaglia, quindi alla persona di rango inferiore veniva apparecchiato su una tovaglia più piccola fino ad arrivare a tovagliette piccole come i nostri servizi all’americana.
Il massimo del disonore era quando ai due lati di un ospite veniva tagliata la tovaglia in segno di isolamento.
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2° PUNTATA
LA TAVOLA – SALA DA PRANZO E TOVAGLIA
Fortunatamente, siamo ben lontani dal concepire i comportamenti come una rigida etichetta, fissa e apparentemente immutabile nel tempo, il “linguaggio” moderno varia continuamente lasciando però trapelare la tradizione come una ricchezza, non come un peso.
“Il buon gusto” nella scelta degli allestimenti dai più tradizionali ai più innovativi e contemporanei, sempre importantissimo.
LA TAVOLA – L’allestimento della tavola, prevede diverse sequenze, con scelte logiche che sono legate agli spazi al tipo di momento e all’occasione, alle persone che vengono a trovarsi coinvolte in questo rituale.
La Tavola è il momento clou del rituale conviviale, il colpo di scena, se possibile da mantenere il più a lungo “nascosto” fino a quando non siano arrivati tutti gli ospiti.
L’esistenza di una “sala da pranzo”, adibita esclusivamente a questo scopo, è una conquista abbastanza recente nella storia degli interni.
LA STORIA raccconta:
La frase “levare le mense” deriva dall’abitudine rinascimentale di allestire la tavola ovunque (anche nella camera da letto) con assi mobili su cavalletti, ricoperte da tovaglia, da smantellare finito il pranzo o banchetto, per lasciare la sala libera per altri scopi.
Successivamente, festoni torciere arazzi insieme alla musica, identificavano la stanza come luogo specifico per il pranzo o banchetto.
Il pavimento veniva ricoperto con fieno, foglie e fiori profumati che creavano un’atmosfera di piacevolezza(se volete ricreare questo tipo di atmosfera fate attenzione ai problemi diffusi di allergia).
I primi tavoli specifici per il pranzo, compaiono durante l’epoca barocca e l’allestimento della tavola doveva suscitare meraviglia e incantare i commensali, progetti scenici veri e propri.
Nel 1756, nella reggia di Schonbrunn, Maria Teresa d’Austria si fa costruire una speciale sala rotonda dotata di un grande tavolo centrale, che sale e scende attraverso una botola, in modo da apparire già allestito, di tutto punto, al momento opportuno.
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1° PUNTATA
L’ARTE DEL RICEVERE
Rituali e comportamenti, qualunque tipo di ricevimento, dal pranzo di tutti i giorni alla cena formale, alla costruzione di una cerimonia, si fondano su una base storica, di costume, la cui conoscenza è interessante non solo per curiosità, ma come base per interpretare liberamente le regole della società.
Il nostro modo di allestire gli interni della casa e la tavola sono un linguaggio, che deve essere comprensibile ai nostri ospiti.
Maggiore è la conoscenza dei “perché” comportamentali, più grande sarà la libertà e la sicurezza personale nel muoversi nelle regole non sempre chiare del bon-ton contemporaneo.
Noi dobbiamo essere i registi dei rituali della nostra casa.
Ogni linguaggio di successo, in questo caso ricevere e allestire la tavola, deve essere un connubio equilibrato fra elementi tradizionali e elementi nuovi stimolanti ed innovativi, avendo sempre cura di trasmettere il messaggio adeguato alla situazione.
In poche parole i miei ospiti devono percepire la cura che ho per loro ma non devo metterli in difficoltà con cose che stanno al di fuori della loro comprensione.
E’ anche vero che il veloce invecchiamento dei modelli fa si che le tradizioni di oggi siano state le trasgressioni di ieri.
Se non fosse stato intorno al 1810 che l’ambasciatore dello Zar diffuse a Parigi lo scandalosissimo modo di servire a tavola con le portate in sequenza, mangeremmo ancora con tutto in tavola, come si era fatto fino ad allora per i secoli precedenti.
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Questo topic è stato creato per accrescere la nostra conoscenza storica su un'arte prestigiosa che è "L'ARTE DEL RICEVERE", sto raccogliendo informazioni da un libro veramente interessante, che raccoglie di tutto e di più su questa arte. Data l'importanza che nel nostro forum, diamo alla tavola e alla buona cucina, mi sembrava interessante questo argomento.
Cercherò di riportare dei sunti chiari e comprensibile sulle varie fasi storiche.
Essendo un argomento complesso si svolgerà a puntate, come i telefilm o fiction.
In questo topic sarebbe bello poi raccogliere le foto delle nostre tavole, dettagliando i particolari, intanto vi chiedo di raccogliere le foto e poi in collaborazione con team vedremo come inserirle.
Vi ringrazio per la collaborazione
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mi sento confusa come un camaleonte in una vasca di Smarties........ tutto è cambiato e nella casetta al mare ho il Bimby