Forum L'ARTE DEL RICEVERE
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Ecco un centrotavola autunnale, composto da zucche fantasia, castagne e rametti di bacche(finte)
CENA DI COMPLEANNO
Stagione: autunno
Ambiente:casa di campagna
Tovaglia: rigorosamente campagnola ma allegra
Vassoio: foglie raccolte nel campo fungeranno da vassoio per le bottiglie
Frutta di stagione appoggiata sulla tovaglia, oltre ad essere decorativa sarà anche spizzicata durante la cena.
Nei piatti:focaccia rustica
Apparecchiatura: informale con tovaglioli di carta
Metto foto:
Ringrazio WLAPAPPA per avermi aiutato a sistemare la scrittura della prima parte, Cinzia se non c'eri come avrei fatto???????
Ho aggiunto un particolare nell'ultima parte, inerente alla disposizione dei commensali a tavola.
Tanto per vs. conoscenza.
Sicuramente wlapappa, ha fatto un bel lavoro, poi me lo farò mandare,perchè pure io non ce l'ho, in quanto scrivevo direttamente i sunti sul topic.
Ciao grazie Iaia hai fatto un bellissimo lavoro, anche a me piace preparare bene la tavola per rispetto verso l'ospite, a volte anche solo per noi, perchè pranzare o cenare è un momento particolare anche per la famiglia.
Wla pappa gentilmente puoi tramite mp mandarmi il bel lavoro che tu hai già preparato, ti ringrazio in anticipo.
Iaia, un dubbio: qndo si portano via i piatti della prima portata (il primo) anche il cucchiaio si porta via? io lo tolgo sempre e non so se è un errore.
certo che lo devi togliere, anche se servisse un cucchiaio sarebbe da dessert, quindi diverso più piccolo.
Iaia, un dubbio: qndo si portano via i piatti della prima portata (il primo) anche il cucchiaio si porta via? io lo tolgo sempre e non so se è un errore.
iaia, ti dico solo grazie , anche se è poco , hai fatto un lavoro splendido , ora toccherà a noi mettere in pratica tutti i tuoi consigli GRAZIE .
Un richiamo Pasquale sulla tavola di Maga in cucina
Abbiamo il tavolo di Kitti
Kitty l'altra foto è molto sfocata e in controluce, non si vede bene.
non è vero che sono terribili, domani faccio ugualmente il tynipic, così si vedono meglio.
Tranquilla segui le foto di Maga in cucina, sono molto importanti i particolari.
Sono contenta di avere tante persone che collaborano.
grazie IAIA,
veramente un ottimo lavoro, lo stamperò e lo conserverò con cura .. è molto
prezioso !
grazie anche per aver pubblicato le mie foto.. mi fai troppo onore...sono davvero sfuocate.
Ora però ho capito come fare e spero di poter essere più precisa.
complimenti e grazie!!
E' stato un piacere anche per me, perchè ho rispolverato cenni storici che, anche avendo letto a suo tempo questo libro ed altri trattati in merito, avevo messo nel dimenticatoio.
Poi è un classico io sono diventata la "smemorina" del forum!!!
Buonasera iaia50,
ci uniamo al coro nel farLe i nostri complimenti per questo prezioso lavoro, che regalerà tante idee per abbellire la tavola di tutti i giorni, ma anche quella dei pranzi formali e delle ricorrenze.
Pensiamo di interpretare il pensiero di tante dicendoLe “grazie”.
Alla prossima.
Team Bimby
" /> " />Grazie Iaia , sei enciclopediamente fantastica, bisognerebbe chiamarti Wikipediaia , l'ho letta tutta la tua relazione, anche i cenni storici, e la rilegherò per averla a pootata di mano.
Ragazze, ho solo letto e suntato per voi, io non sono come te Simo che non mi agevoli in niente, quando ti chiedo i sunti!!!! e fai finta di niente. Rien.
Iaia quando ti vedo di persona ti faccio un sunto degli ultimi otto mesi ok?
Ragazze, ho solo letto e suntato per voi, io non sono come te Simo che non mi agevoli in niente, quando ti chiedo i sunti!!!! e fai finta di niente. Rien.
Questo ha fatto parte dei lavori notturni, dove riesco a concentrarmi.
Si un bel lavoro, leggere fare il sunto, sunto che doveva essere chiaro scorrevole e comprensibile a tutti.
Sono contenta se questo lavoro è stato apprezzato.
Grazie Iaia!
Ho copiato tutto e messo su un file word, stampato e rilegato.
E' molto meglio di un libro e ne faro' tesoro al momento del bisogno " width="19" height="19" />
E' stato sicuramente molto impegnativo per te ma penso che la soddisfazione finale sia grande, grazie!
Cin mi ero già appuntata di fare una roba così, ma visto che tu hai già provveduto, mi giri il file word via mail...... grassssieeeee
Iaia hai fatto un vero manuale.... grazie per l'impegno con cui ti sei prodigata per farci avere queste perle di saggezza e cultura..... il raptor sarà entusiasta di leggere il tuo trattato.... e poi siccome gli sei simpatica da morire, ti imiterà mentre legge.... da sbellicarsi non per i contenuti ma per il raptor in iaia version!!!!!! Grazie iaia, sei un mito.
Grazie Iaia!
Ho copiato tutto e messo su un file word, stampato e rilegato.
E' molto meglio di un libro e ne faro' tesoro al momento del bisogno " width="19" height="19" />
E' stato sicuramente molto impegnativo per te ma penso che la soddisfazione finale sia grande, grazie!
Adesso che si può commentare (finalmente) voglio ringraziarti per tutto quello che stai facendo per noi, per le nostre tavole e i nostri ospiti. Preparare una tavola come si deve, è una soddisfazione. E' un pò come fare un bel pacchetto ad un piccolo regalo. E quando un'ospite trova una tavola ben imbandita, si rende conto subito dell'ospitalità che regna nella casa dove si è recato. E di tutto ciò che viene dopo. Come si suol dire" l'occhio vuole la sua parte" Grazie di tutto e della tua disponibilità.
Concordo in pieno con maga e ti ringrazio di tutti i consigli che ci dai
La inserisco ugualmente
Abbiamo il tavolo di Kitti
Kitty l'altra foto è molto sfocata e in controluce, non si vede bene.
Lucy grazie, ma se ti esce qualche idea, passacela
Iaia hai fatto un gran bel lavoro e anche Maga ha fatto delle belle foto io con le foto sono una frana ma se le altre voglio collaborare via.....
Ringrazio te Maga per le belle tavole che ci hai fornito, e rimaniamo in attesa di altre foto.
Adesso che si può commentare (finalmente) voglio ringraziarti per tutto quello che stai facendo per noi, per le nostre tavole e i nostri ospiti. Preparare una tavola come si deve, è una soddisfazione. E' un pò come fare un bel pacchetto ad un piccolo regalo. E quando un'ospite trova una tavola ben imbandita, si rende conto subito dell'ospitalità che regna nella casa dove si è recato. E di tutto ciò che viene dopo. Come si suol dire" l'occhio vuole la sua parte" Grazie di tutto e della tua disponibilità.
Credo di aver toccato molti punti dell'arte del ricevere.
A questo punto possono partire i commenti i suggerimenti e gli inserti fotografici.
Credo sarebbe interessante fornire spunto per la vita quotidiana, quindi tutte dovremmo portare le nostre idee, anche innovative, magari accompagnate da foto.
Se avete letto, vi ringrazio perchè se è stato faticoso per me, vista l'ampiezza dell'argomento, ancor più sarà stato per voi a leggervi tutte queste pagine.
Credo l'argomento sia stato interessante e spero ci servirà quando nell'apparecchiare per un giorno importante, avremo dubbi dell'ultimo minuto.
14° PUNTATA
Disposizione dei posti a tavola.
Distribuire i posti a tavola è una delle cose più complesse.
Regole e procedure per stabilire la sequenza dei posti in una cerimonia non è cosa semplice, in quanto influiscono cultura e situazione.
Nelle occasioni importanti è bene studiare prima le varie combinazioni possibili e ricorrere a dei segnaposto., il pratico segnaposto può essere anche un piccolo cadeau, da portare via, a ricordo di una piacevole riunione conviviale.
La distribuzione dei posti varia a seconda della forma del tavolo e del numero dei partecipanti.
Valgono alcune regole di base, universalmente accettate nella nostra cultura:
1- alternare uomo-donna
2 - separazione delle coppie, normalmente le persone sposate si mescolano, restano insieme i findanzati
3 - Se il tavolo è sufficiente, meglio non apparecchiare per i capotavola, ma nel caso fosse necessario ci si accomoderanno i padroni di casa, invece se non siederanno a capotavola si accomoderanno ai lati opposti del tavolo,( per essere più chiari, il marito aprirà un lato e dal lato opposto si siederà la moglie, aprendo l'altro lato)
4 - Stabilito che il posto di prestigio è quello a destra del padrone e della padrona di casa, la lontananza da questo stabilirà l'ordine decrescente degli ospiti.
Normalmente il posto di prestigio viene occupato o dall'ospite meno in confidenza o da un ospite straniero, proprio per dare quel senso di ospitalità e il piacere che dovrebbe contraddistinguere il pranzo in genere.
Dato che lo scopo di una corretta distribuzione è quello di non creare gruppi separati, ma anzi di costruire un'unità armonica, starà comunque alla genialità dei padroni di casa valutare gli accostamenti più brillanti per la riuscita del convivio.
13° PUNTATA
Bicchieri
Anche il bicchiere come il piatto, non è sempre stato individuale per ogni commensale.
Nel Medioevo sarebbe stato scortese non dividere il bicchiere con il vicino.
Dal '500 si diffondono gli splendidi vetri di Murano, alti bicchieri con forme elaborate, con intrusioni in oro, spesso con coperchio ANTIVELENO.
Sarà capitato a tutti di vedere nei musei reperti di bicchieri che sembrano quelli che oggi costituiscono le preziose collezioni di Murano.
Qualunque forma era concessa, ma la tipologia a calice è predominante.
Fra il '500 e '600 il bicchiere prende le forme più impensate e andranno a far parte di collezioni prestigiosissime, addirittura venivano allestite delle camere delle meraviglie, per questi bicchieri speciali, dovevano destare stupore e meraviglia agli ospiti di rango.
Il '700 in parallelo alla scoperta della porcellana europea, vede nascere il cristallo al piombo, diffondendo pezzi di alta qualità a prezzi più contenuti rispetto ai fragilissimi calici di Murano.
Diciamo che il '700 vede nascere il nostro modo attuale di concepire la tavola, e di stare a tavola, rivoluzionando la storia del gusto, dalla tavola romana in poi.
Compaiono cibi più raffinati e leggeri, nuovi modi di cucinare e di condire.
Oggi un servizio classico di bicchieri di cristallo è composto da almeno tre pezzi, acqua, vino e flute(calice alto per spumanti aperitivi)
Si sta diffondendo un bicchiere a pallone, chiamato ballon, per i vini rossi invecchiati che necessitano di ossigenazione. Questo bicchiere evita di travasare il vino nel decanter.
Per la disposizione a tavola vale il principio delle posate, cioè posizionandoli in base all'ordine di uso, sulla destra come abbiamo già detto e il bicchiere più alto và posto dietro, formando un triangolo(per essere più chiari, si vede bene nella foto di Maga in cucina).
Il flute potrebbe essere usato come aperitivo e quindi non rimarrà a tavola fino a fine pasto, per il dessert saranno utilizzati altri flute che appoggeremo su un ripiano di servizio.
Nuove tendenze portano accoppiate diverse, a un bicchiere a calice per vini bianchi o rossi giovani, può essere accostato un bicchiere basso(senza calice) per l'acqua, il bicchiere più basso andrà sempre sulla destra, il ballon può comparire come terzo bicchiere per vini corposi.
Il anzi la flute, nasce per lo champagne e si adatta bene ai nostri spumanti secchi e non abbiamo proprio nulla da invidiare ai francesi, in questo settore. Per gli spumanti dolci da dessert, vanno benissimo le vecchie coppe da spumante, che entreranno in tavola al momento opportuno.
Vecchie e nuove consuetudini
Il piattino del pane, posizionato sul lato sinistro del posto tavola ha invaso lo spazio riservato al piatto del contorno, o quello della coppetta lavadita.
In realtà questi ultimi oggetti stanno perdendo terreno lentamente, causa una vera e propria rivoluzione del modo di mangiare.
Oggi si parla di Art Food, cibo come forma d'Arte o Food Designer(una nuova professione e cioè progettista di piatti) e qui facciamo una salto indietro di 3-400 anni in epoca rinascimentale dove i "pieces montées" erano delle incredibili impalcature di cibo, di cui abbiamo già parlato.
Nuovi modi di comporre il piatto stanno producendo un cambiamento alla nostra tavola, questo influisce sulla presenza o meno di alcuni oggetti ritenuti storici.
Grandi piatti piani hanno praticamente preso il sopravvento, a parte ovviamente le tazze da consommè o i piatti fondi.
Il raffinamento del gusto ci fa apprezzare piccole e deliziose cose da mangiare, artisticamente collegate fra loro nello stesso piatto.
Ogni piatto è praticamente un piatto unico, costruito a sè, di raffinata manipolazione, spesso finisce in un boccone.
Il cambiare delle consuetudini pone alternative diverse, allargando il campo delle possibilità nella gestione del ricevimento.
Quindi diventa anche molto piacevole inventare la propria tavola a seconda delle circostanze.
Concesse quindi "trasgressioni" alle regole, purchè sia chiaro il messaggio di trasgressione ai nostri ospiti.
Dopo secoli in cui i piatti hanno avuto sempre la stessa forma, oggi ci troviamo una varietà di forme e colori high-tech o orientaleggianti, pezzi minimalisti ecc.
Nessun problema forme a parte, colori a parte, le regole fondamentali del bon-ton rimangono sempre le stesse e ciò che vince sarà sempre il buon gusto.
Il posto tavola, un piatto segnaposto di colore blu, il piatto piano e il piatto fondo , le posate a destra il cucchiaio per il consommè, il coltello, sulla sinistra due forchette per i due secondi piatti e sopra il piatto le posate per frutta e dessert, tre bicchieri, vino acqua e spumante.
Per una miglior visione vi allego il link dove potrete vedere meglio l'insieme:
http://i51.tinypic.com/ei05kk.jpg
poi l'insieme del tavolo pronto per il pranzo di Pasqua:
allego link
http://i55.tinypic.com/280uycm.jpg
seguiranno particolari che richiamano la Pasqua
Anche se il discorso sull'arte del ricevere non è completo, comincio ad allegare le foto che Maga in Cucina mi ha inviato, sull'apparecchiatura della prossima Pasqua. Ringraziamo tanto Maga che si è resa disponibile, ma conto di ricevere tante foto di allestimenti delle nostre tavole, Pasqua a parte, ma tutte le occasioni che ritenete opportuno.
Nelle apparecchiature moderne, la tovaglia scende dai 40 ai 50 cm.
Nelle apparecchiature di festa, metteremo sempre la tovaglia più bella, anche ricamata con colori tenui, non crea problemi con gli oggetti dell'apparecchiatura.
12° PUNTATA
Piatti
Nei grandi banchetti rinascimentali e barocchi i piatti sono normalmente solo di portata: grandi e splendidi, sbalzati in oro e argento, vengono posti al centro della tavola e tutti attingono con le mani; salvo la presenza del trinciatore che prepara bocconi speciali al nobile(il nobile, in questo caso, gode di un piatto personale, davanti a sé).
Forse è dovuto proprio alla funzione sociale del banchetto il fatto che per secoli non sia necessaria una componente individuale, con attrezzatura specifica per ogni commensale.
Sulla mancanza della diffusione del piatto individuale, hanno anche inciso molto la scarsa disponibilità e l'alto costo delle ceramiche e porcellane. Ad altissimo rischio di rottura la ceramica e praticamente rarissima la porcellana.
Importata dalla Cina, con altissime difficoltà, attraverso l'Olanda, dalla Compagnia delle Indie, la porcellana si diffonde in Europa solo durante il '600, ma con costi superiori all'oro.
Bisogna arrivare al 1709 quando il chimico Bottger, scopre casualmente il caolino(componente essenziale della durezza della ceramica).
La scoperta dilaga in un lampo in tutta Europa e fabbriche di porcellana nascono ovunque, in un lampo nascono le più importanti aziende del settore, infatti a Firenze nasce la manifattura di porcellane Doccia della famiglia Ginori nel 1735. Capodimonte nel 1736 a Napoli. Nasce Sevres di Madame Pompadour in Francia con i caratteristici colori Rose Pompadour(rosa pallido), turchino cupo e turchino più chiaro.
La tavola viene così rivoluzionata da tale scoperta che permetteva di produrre quantità grandi a prezzi contenuti.
Quindi a metà del '700 si diffondono i grandi servizi da tavola.
Al Quirinale si può ammirare un servizio in bianco e oro, a motivi orientaleggianti(ogni pezzo ha un decoro studiato appositamente), ordinato alla Richard-Ginori da Umberto I di Savoia nel 1880 e consegnato nel 1884. Il servizio da dessert è costituito dal 100 piatti da dessert, 360 piatti da frutta, 28 piatti da portata, 14 compostiere, 14 fragoliere, 107 tazze da caffé con piattini, 11 zuccheriere tonde, 14 zuccheriere ovali, 13 lattiere.
Caterina di Russia si fa realizzare dall'amica e alleata Madame Pompadour, un servizio da tavola di porcellana di Sevres composto da 800 pezzi e 38 monumentali centro-tavola. Realizzato tra il 1778 e il 1779, il servizio superstite di 668 pezzi si trova all'Ermitage a Sanpietroburgo.
Oggi il servizio classico per 12 persone è composto da 42-43 pezzi base:
- 12 piatti piani(che è bene raddoppiare, per le successive portate)
- 12 piatti fondi(fondine)
- 12 piatti frutta
- 2 vassoi i piatti da portata
- 1 zuppiera
- 1 insalatiera
- 1 legumiera
- 1 salsiera
- 1 raviera, o piccolo piatto ovale utilizzato per gli antipasti
A questi si possono aggiungere, piatti segnaposto, tazze per il brodo o consommè, coppe da macedonia, mezzelune da insalata, fruttiera o alzata, piattini per il pane(anche in argento o altro materia sempre coordinato all'apparecchiatura), coppette lavadita, servizi da tè e da caffè.
Nella logistica dell'apparecchiatura i piatti indicano semplicemente la sequenza delle portate.
Possono essere presenti più di uno contemporaneamente, ma normalmente, mai più di due sul sottopiatto: l'"impilamento" di diversi piatti è scomodo e antiestetico.
Per le stesse ragioni di scomodità e antiesteticità, il piatto piccolo(antipasto) poggia sempre sul piatto piano mai su quello fondo.
I piatti fondi andranno sistemati su un ripiano di servizio.
Andrebbe evitata la sovrapposizione di più piatti uguali, ad esempio due piatti piani per due secondi, darebbe un senso di non chiarezza: predisporre la seconda serie sul piano di servizio.
Il piattino del pane sulla sinistra i bicchieri a destra.
Il piattino del pane potrà essere sostituito da un contenitore più grande che può servire 2 o 4 commensali.
11° PUNTATA
Saliere, oliere....stuzzicadenti!
L'alta qualità e il grado di ricercatezza nella confezionatura dei piatti di oggi tende ad escludere la presenza sulla tavola di oggetti che hanno fatto la storia della tavola stessa.
La tavola formale di oggi non li prevede.
La saliera, in modo particolare, insieme al pane, è stato per secoli uno degli elementi principali di qualificazione della tavola apparecchiata, a parte la tovaglia, "invitare qualcuno a condividere il pane e il sale".
Versare il sale in tavola non era solo simbolo di disgrazia, ma di vero e proprio tradimento, Infatti nelle "Ultime Cene" rinascimentali spesso Giuda è ritratto nell'atto di versare accidentalmente il sale.
Da qui un'attenzione particolare viene adottata quando si deve utilizzare il sale.
E che dire dei famigerati "stuzzicadenti"? Non demonizziamoli troppo, infatti nel '600 era di bon-ton, per i signoroni dell'epoca, girare con un grazioso stuzzicadenti d'argento infilato nella parrucca, sopra l'orecchio, sempre pronto all'uso.
Oggi non se ne prevede l'uso in tavola, forse per questioni igieniche, ma potremmo togliere o ridurre l'imbarazzo, se appoggiassimo su un piano di servizio, ben in vista a discreta disposizione dei nostri ospiti gli stuzzicadenti in confezione monodose.
Se i comportamenti a tavola devono essere naturali, l'uso dell'innominato oggetto, di fronte agli altri deve essere molto discreto ed essenziale. Molto meglio, a questo punto, alzarsi ed abbandonare momentaneamente la tavola.
Si aggiungono poi le posate da pesce, col caratteristico coltello privo di lama per non rovinare la carne tenera del pesce, posate per antipasto, posate da insalata, cucchiaini da te, caffè, pezzi speciali per molluschi, palette per dolci, ecc.
Relativamente alle posate da pesce, è più frequente trovarle nei ristoranti tipici dove la predominante è il pesce, o nelle case quando il pesce diventa un piatto frequente nelle cene con ospiti e i padroni di casa ci tengono affinchè tutto sia a puntino.
I mancini avranno difficoltà ad utilizzare il coltello per il pesce, per la sua particolare forma.
DISPOSIZIONE DELLE POSATE
Partendo dal grande piatto centrale segnaposto, o comunque dal piatto che individua il posto tavola, a destra e a sinistra trovano posto le posate, secondo l'ordine logico delle portate, a partire dall'esterno verso l'interno, non più di tre o quattro per lato; altre posate di natura particolare saranno portate e tolte al momento opportuno.
Al centro in alto, con lo stesso criterio, si posizionano le piccole posate di fine pasto, i bicchieri a destra di queste ultime e il piattino del pane sulla sinistra.
Il coltello, sarà sempre a destra(con la lama rivolta verso il piatto) e così il cucchiaio perchè usati con la mano destra.
La forchetta a sinistra, può essere a destra quando usata per un risotto, una portata di pesce in assenza di posate specifiche, una insalata estiva, pasticcio tenero, lasagne cannelloni ecc.)
Non c'è una regola precisa nei tempi moderni, sui materiali delle posaterie, fino a qualche anno fà le apparecchiature formali, prevedevano l'argento, oggi si lascia molto spazio alle scelte personali e l'argento per una mancanza di praticità è finito nelle casseforti.
Le posate normalmente si allineano al bordo inferiore del piatto, si possono però adottare modifiche personali ma dovranno avere lo stesso allineamento e distanziamento per ogni seduta.
Il tovagliolo termina(già ne avevamo parlato) la sequenza delle posate, o può essere sistemato sopra di esse in diagonale fra i bicchieri e la punta delle posate, questo per una migliore distribuzione degli spazi(e ripiegato verso l'esterno in modo che prendendo un lato si apra senza difficoltà)
Si possono tenere delle posate su un vassoio e ben allineate, ben protette da una tovaglietta, di scorta, per richieste specifiche dei vari commensali, ad esempio il cucchiaio come base per avvolgere gli spaghetti, il bon-ton vieta di mettere il cucchiaio per questo scopo sulla sinistra.
Nelle cene formali vengono eliminati questi problemi, si punta su poche portate molto raffinate, elevando la qualità e la raffinatezza, questo per evitare tali difficoltà e ambiguità d'uso.
Le situazioni "complesse" fanno ormai parte del passato.
Segnali con le posate
Le posate appoggiate naturalmente inclinate verso il centro, vuol dire che sono in pausa(a meno di non essere la Regina Elisabetta, perchè la rigida etichetta di corte impone la sparecchiatura per tutti quando la Regina appoggia le posate sul piatto)
Congiungere le posate(perpendicolarmente a se stessi) o con leggera inclinazione verso destra, è un gesto conclusivo, che comunica di aver terminato.
Non si incrociano ovviamente mai le posate, in quanto è un gesto inutile ed è simbolo negativo e richiama al significato di incrociare le armi.
10° PUNTATA
APPARECCHIARE
Si apparecchia per i "destri". Questo perchè a parte ragioni di opportunità, una apparecchiatura "mista" provocherebbe una confusione di segnali. Starà al singolo, una volta seduto, spostare i suoi oggetti d'uso(posate bicchieri) in modo che corrispondano al suo modo di mangiare.
Il coltello deve avere sempre la lama rivolta verso il piatto stesso, con la lama già predisposta per il taglio. La lama risulta in questo modo parzialmente protetta dal piatto fino al momento dell'uso effettivo.
Parliamo ora delle posate
La posata ha un posto molto particolare nella storia del gusto e della cultura.
Nella storia strumento ricercato e prezioso, tanto da essere prodotto in esemplari che sono veri e propri capolavori di oreficeria.
Ci sono vari documenti che testimoniano sporadicamente la sua presenza, ma non la sua diffusione a larga scala: fino al '700 si è mangiato praticamente con le mani, e la perdita del gusto di prendere il cibo direttamente con le dita, non è stato indolore, è avvenuta attraverso un lasso di tempo molto lungo della storia e mai completamente.
Ancora oggi ci coinvolgono i finger food(cibo da prendere con le dita) o i finger party con cibo sotto forma di bocconcini monodose, ovviamente da prendere con le mani.
L'unica presenza stabile di posata nella storia è rappresentata dal cucchiaio, per la ragione di dover portare alla bocca del cibo liquido; anche se a lungo non possiamo parlare di cucchiai individuali per il singolo commensale. E per lungo tempo ha avuto un forma tondeggiante e con la parte più larga verso la punta, perchè usato di fronte(come fanno ancora oggi i bambini prima di essere educati) e destinato quindi ad un modo di sorbire "alquanto rumoroso".
Per secoli l'impugnatura è "a pugno chiuso" il manico è tondo o ottagonale, questo fino al '600.
Spesso questi manici terminavano con una punta sottile, che fungeva da stuzzicadente, per rimuovere fastidiosi residui negli interstizi dei denti.
Forchetta e coltello compaiono in diverse fonti letterarie, e sono arrivati fino a noi splendidi esemplari con manici in argento e cristallo di rocca, ma come già abbiamo detto la cultura della posateria sulla tavola tarda molto a diffondersi. Per secoli la forchetta è stata osteggiata dalla Chiesa, come strumento diabolico.
Bisogna immaginare a questo proposito la forchetta come un forchettone a due denti(rebbi) lungo e affilato, perchè tale resta fino al '600, quando passa da due a tre rebbi, e poi si accorcia fino a diventare la nostra attuale forchetta, a 4 rebbi nel '700.
La forchetta mantiene a lungo una connotazione di effeminatezza ed è indice di mollezza di costumi, a volte compare nelle stampe d'epoca, ma sempre in mano alle donne.
Nella Francia del '500 desta scandalo Enrico III, figlio di Caterina De Medici, notoriamente effeminato, che si serve a pranzo della forchetta, in compagnia dei suoi preferiti. La forchetta la portava in dote Caterina nel 1533, ed era una assoluta novità e stramberia italiana.
Nella corte Medicea circolavano già le posate, nell'inventario dei beni di Lorenzo il Magnifico nel 1492 ne sono state trovate ben 56.
Nel 1573 il pittore Paolo Veronese, deve subire un processo della Santa Inquisizione di Venezia, per aver dipinto nella sua "Ultima Cena" due uomini con la forchetta. Se la caverà cambiando nome alla gigantesca tela, con il titolo "Convito a Casa di Levi".
Pare che alla diffusione della forchetta, abbiano contribuito anche i nostri italianissimi "spaghetti", non certo facili da portare alla bocca, bollentissimi, con le mani.
Sembra infatti sia stato Gennaro Spadaccini, a Napoli, ciambellano della corte di Federico II, quando gli spaghetti hanno il loro momento di gloria(1837-1847) a inventare la forchetta corta a quattro punte, avvilito per le continue lamentele del sovrano. Infatti le lunghe forchette barocche a due o tre punte, non erano adatte alla pasta in più facevano male al palato e mettevano in pericolo le protesi dentarie (scolpite in marmo).
Sicuramente la diffusione della forchetta è andata di pari passo alla perdita della punta del coltello, che passa dall'essere concepito come arma personale, da usare anche a tavola per infilare i pezzi di cibo dal vassoio comune, a uno strumento di taglio per i cibi.
Dietro alla spuntatura progressiva della lama del coltello ci sono ovviamente dei motivi di sicurezza, a lungo la tavola è stata considerata un luogo pericoloso, e non solo per la possibile presenza di veleni. Sembra che in Francia all'arrotondatura del coltello abbia contribuito pesantemente il cardinale Richelieu, ministro di Luigi XIII, perchè non sopportava le abitudini di pulirsi a tavola i denti con la punta del coltello.
Tra il '600 e '700 ci sarà l'inversione di tendenza a non reggere più le posate con l'intero pugno, ma solo con tre dita, quindi le posate subiranno una trasformazione sulla forma dei manici.
Nella Francia del '700 nasce l'uso di apparecchiare con rebbi e corpo del cucchiaio rivolti verso il basso. Ancora oggi questa disposizione delle posate prende nome di "alla francese".
Il servizio classico di posate si compone di 75 pezzi:
12 forchette (che è bene raddoppiare, per la successione delle posate)
12 coltelli
12 cucchiai
12 forchettine frutta
12 coltelli frutta
12 cucchiaini di media misura(detti da tè)
1 mestolo
1 cucchiaio da portata
1 forchetta da portata
9° PUNTATA
APPARECCHIATURA DELLA TAVOLA
Una bella apparecchiatura rende decisamente più interessante il momento del convivio.
La persona ospite si sente più considerata, più "gradita" e in grado di apprezzare meglio il ruolo di cui si sente partecipe.
L'apparecchiatura è direttamente collegata alla situazione che io come padrone di casa, o meglio come regista della mia casa, voglio dare alla riunione.
Diverse tipologie di allestimenti, dal più semplice e razionale al più strutturato e complesso, sono comunque sempre opere d'arte, l'arte del disporre gli oggetti su un piano, oggetti e fantasia vanno di pari passo a criteri di ragionevolezza, chiarezza e semplicità.
La disposizione di ogni oggetto sulla tavola è direttamente correlato all'uso dello stesso, evitando ogni possibile ambiguità.
8° PUNTATA
SIMBOLOGIE A TAVOLA
La consuetudine di non incrociare coltello e forchetta arriva da una simbologia accentuata dalla forma della croce, quindi rievocazione della morte e simbolo di sfortuna.
In molte località d'Italia si evita di riaccostare la sedia al tavolo per non dare al distacco dalla tavola un che di definitivo, oppure in altri luoghi può significare che non hai gradito l'ospitalità e non vuoi più ritornare in quella casa. Quindi attenzione a questi piccoli dettagli perchè potrebbero essere fraintesi.
Molte sono le Simbologie di buon auspicio e di fortuna che girano intorno al tavolo e al suo allestimento.
I fiori freschi e piante aromatiche sono sempre state alla base delle decorazioni della tavola, vuoi per il loro aspetto fresco vuoi per il gradevole profumo.
A Buchingham Palace, il cerimoniale(molto datato) prevede che un domestico sia incaricato esclusivamente per spruzzare lavanda nei corridoi e nelle stanze del Ricevimento prima dell'arrivo degli ospiti.
In Egitto era consuetudine sistemare sulle parrucche dei convitati, coni di profumo solido costituito da sostanze che con la temperatura corporea si scioglievano lentamente, profumando e colorando parrucche e vesti di lino bianche degli ospiti.
I simboli arrivati fino a noi con un valore che resta invariato nel tempo:
Oro: buona salute, durata nel tempo.
Spiga: Legata alle messi, quindi abbondanza e al colore oro.
Melagrana: per ricchezza e successo in amore.
Edera: per amore e fedeltà costanti. Simboleggia durata nel tempo, ghirlande di edera venivano distribuite ai commensali per preservarli dai fumi eccessivi dell'alcool.
Quadrifoglio: per la fortuna.
Sole: associato alla divinità e allo splendore dell'oro, virtù ed energia.
Uva: elemento solare, abbondanza e ricchezza.
Pesce: per favorire la buona sorte.(Simbolo cristiano)
Uccelli: per la forza che ispira agli uomini.
Olivo: per pace riconciliazione e sicurezza.
Cuore: simbolo di vita e amore.
Fiordaliso: simbolo di luce e felicità.
ALTRA NOTA INTERESSANTE
NON SI APPARECCHIA PER 13 - Qualche ospite potrebbe non gradire perchè si tratta di una superstizione o tradizione molto radicata, e addirittura precedente all'Ultima Cena con Giuda che tradisce e uno dei 13(Gesù muore).
La paura del n. 13 era già presente nella mitologia nordica, in un banchetto degli Dei, arriva un tredicesimo ospite non invitato e si tratta di Loki il Dio della Discordia che induce il Dio delle Tenebre ad uccidere con una freccia Balder.
A tutt'oggi in molti palazzi e grattacieli manca il piano n. 13
A tale proposito è doveroso che i padroni di casa, a prescindere dalle proprie convinzioni, non mettano a disagio gli invitati e che tengano in considerazione questa ipotetica situazione.
NOTA INTERESSANTE
L'oro simbolo di ricchezza e prosperità è stato spesso associato alla buona tavola.
A lungo è stato ritenuto un potente tonico e ricostituente, e in particolare a compensare le fatiche amatorie.
Lo troviamo ridotto in foglie e polvere per condire gnocchi.
in epoca rinascimentale con lamine d'oro venivano ricoperti arrosti, frutta e ogni tipo di vivanda veniva spruzzato con polvere d'oro.
E' proprio da questa consuetudine che sul finire del '500 a Milano nasce il risotto con lo "zafferano" che fino ad allora era ritenuto un colorante.
Infatti un garzone di bottega di Valerio di Fiandra, fece un tentativo casuale di emulare un piatto spolverato con la polvere d'oro.
L'epoca barocca segna un graduale passaggio d'uso del prezioso materiale dal cibo alla tavola. Quindi l'oro andava ad impreziosire le apparecchiature.
7° PUNTATA
Aperitivo: rappresenta il momento precedente la tavola vera e propria, è opportuno, quindi, che l'angolo dell'aperitivo sia coordinato al tavolo.
Ha l'importante funzione di accogliere e mettere a proprio agio gli invitati, man mano che arrivano, in modo da rendere più piacevole l'attesa e confonde il disagio del ritardo degli ultimi arrivati.
Per questa ragione và servito subito, senza aspettare che la lista degli invitati sia completa.
E' un modo piacevole per anticipare gli antipasti, semplificando quindi il servizio in tavola.
Se nella nostra sala da pranzo non abbiamo un angolo per servire l'aperitivo, è cosa simpatica fare accomodare gli ospiti in salotto, in questo caso gli antipasti saranno stuzzichini.
Tempo permettendo e per chi ne è dotato è molto simpatico servirlo su un terrazzo, anche in piedi.
Tavola: se possibile preparata in un ambiente a parte, rappresenta sempre il colpo di scena da scoprire quando la lista degli invitati è al completo.
Coordinati con la tavola saranno i piani di appoggio dove troveranno posto i vini che arriveranno in successione, gli accessori previsti nella preparazione delle portate, nonchè composizioni che richiameranno il centrotavola.
Caffè: questo momento ha la funzione di creare un momento di maggior relax e libertà di movimento e serve a preparare il passaggio alla seconda parte della riunione conviviale, che può avvenire in salotto o nell'angolo aperitivi(per chi ha l'ambiente adatto) opportunamente riallestito con liquori o cocktail dopo pasto.
Qui infatti può essere una reinvenzione di comportamenti del passato, come nell'800 i rituali di fine pasto facevano lasciare la zona pranzo, però in quell'epoca uomini e donne si riunivano in spazi diversi, gli uomini a bere e fumare e le donne per il caffè e a conversare.
Storie bizzarre del bon-ton d'epoca, a volte piacevoli da riscoprire a volte assolutamente irriproponibili. Un cenno breve perchè mi disgusta parlarne. Poichè non era ritenuto di bon-ton assentarsi dalla sala da pranzo per nessuna ragione, veniva allestito in un angolo un separè con la toilette.
grazie IAIA
sei un vulcano di idee ..suggeriementi ..e cultura !
grazie.. sto leggendo lentamente, gustando le notizie e rileggendo i suggerimenti.
complimenti !
mi spiace che non so inserire le foto, ma anch'io ci tengo tansissimo alla
prestanzione della tavola e credo di essere riuscita a fare delle cose carine...
pazienza !! farò tesoro dei tuoi consigli e mi documento su come inserire foto...
GRAZIEEEE
centrotavola natalizio
altro centrotavola natalizio
http://i55.tinypic.com/fllsv4.jpg
http://i53.tinypic.com/11udt2a.jpg
tutti di confezionamento molto semplice, di lunga durata
6° PUNTATA
DECORAZIONE DELLA TAVOLA
Ci facciamo forti di una grandissima tradizione storica di decorazione della tavola e della stanza del ricevimento.
Particolare importanza deve essere data alla costruzione dei piatti di portata, dove è concesso di esprimerci con tutta la nostra fantasia.
La storia ci riporta che la confezionatura di questi piatti era spesso oggetto di veri progetti da parte dei migliori architetti e artisti dell’epoca.
Sono famosi i grandiosi trionfi barocchi di zucchero e marzapane, i sur-tout settecenteschi, centrotavola riproducenti giardini in miniatura, con statue e fontane – a volte era la stessa tavola ad assumere la conformazione di un giardino, o le incredibili pièce montées, vere e proprie architetture di cibo, già presenti nel ‘500, nonché composizioni di spiedini montati in modo da ricreare paesaggi.
Ovviamente il decoro è collegato alla tipologia del banchetto.
Con l’800 vanno svanendo queste espressioni, dando spazio ad altre soluzioni.
L’apparecchiatura alla francese con tutte le portate in tavola, alla russa che prevede l’avvicendamento delle portate, che presuppone una tavola più spoglia con uno o più centrotavola e candelieri per la sera.
Questo ci lascia spaziare in diverse tipologie di apparecchiatura, sempre rispettando il buon gusto.
Oggi le nostre tavole sono generalmente di dimensioni inferiori rispetto al passato, e i criteri di allestimento si sono ragionevolmente ridimensionati, privilegiando la conversazione e la visibilità dei commensali.
Decorazioni di centro-tavola (per ogni occasione) e candelieri(per la sera) devono essere o molto bassi e non invadenti o sottili e alti, in modo da non impedire la vista diretta fra commensali.
Candelieri più importanti o trionfi di una certa consistenza, possono essere destinati alle consolle di appoggio o piano per servire l’aperitivo.
La costruzione dei centrotavola, che sono sempre a tema, stagionali o legati a ricorrenze, con particolare attenzione a fiori e frutta che si mescolano insieme, a creare accostamenti di forme e colori, può avvenire anche uno o due giorni prima del pranzo e conservati in frigorifero.
Avremo modo di vedere anche queste realizzazioni, se collaboriamo tutto è possibile.
il tavolo natalizio di Maga in cucina, che ringraziamo per la collaborazione
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