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Preparazione
0min
Total
0min
porzione/porzioni
72 pezzo/pezzi
Difficoltà
facile
  • Bimby ® TM 31
published: 17-06-2013
modificata: 02-01-2014

Ingredienti

Per l'impasto

  • 350 grammi di acqua
  • 6 grammi di lievito di birra
  • 1 cucchiaino di zucchero
  • 550 grammi di farina integrale
  • 10 grammi di sale fino

Per le frise di semola:

  • 420 grammi di semola di grano duro
  • 180 grammi di farina 0
  • 350 grammi di acqua
  • 1/2 cubetto di lievito di birra
  • 10 grammi di sale fino
  • 1 cucchiaino di zucchero

Accessori che ti serviranno

  • Spatola
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  • Boccale Completo TM6
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Questa ricetta mi interessa

Preparazione della ricetta

  1. Inserire nel coperchio chiuso"coperchio chiuso" l'acqua, il lievito (un quarto di cubetto) e lo zucchero: 2 min., 37°, vel. 2.

    Aggiungere la farina ed il sale: 3 min., vel. velocità spiga"velocità spiga" .

    Formare 36 ciambelline di circa 8 cm. di diametro e lasciarle lievitare nel forno spento per circa 2 ore.

    Cuocerle in forno a 200° per circa 10-15 minuti (devono essere dorate), tirarle fuori e lasciarle intiepidire.

    Tagliarle a metà con un coltello seghettato e farle biscottare in forno a 170° per circa 20-25 minuti.

    Lasciarle raffreddare e conservarle in un sacchetto di plastica per alimenti.

    Se si vogliono più grandi e sottili, formare 8 ciambelline e schiacciarle prima di cuocerle.

     

     

    Questa non vuol essere l'ennesima ricetta delle frise che si trova nel ricettario... La pubblico in primis perché tra gli ingredienti non c'è l'olio, che le "ingentilisce"; inoltre, dopo varie sperimentazioni, sono venute esattamente come piacciono a me: piccole, basse e croccanti, ideali anche per un antipastino.

     

     

Consiglio

Si condiscono, dopo averle leggermente ammorbidite con acqua, con pomodorini, olio, sale e origano... Ma possono essere anche la base per altri condimenti.

La Simo Pesty ha fatto una bella ricerca sulla storia della frisa ed io la incollo qui:

"Prima del dopoguerra, la frisella di farina di grano era riservata alle sole tavole benestanti e a poche altre occasioni celebrative. I ceti meno abbienti della popolazione consumavano friselle di farina di orzo o di miscele di orzo e grano.

La frisella può essere conservata per un periodo lungo e questo la rendeva una valida alternativa al pane, nei periodi in cui la farina era più scarsa. In Puglia è nota anche come il pane dei Crociati giacché favorì li vettovagliamento e il viaggio delle truppe cristiane.

Frisella 0000.jpg

In passato in Puglia si usava bagnare le friselle direttamente in acqua di mare, e consumarle condite col solo pomodoro fresco, premuto per far uscire il succo.

La forma non è il risultato di una ricerca estetica o del caso, ma risponde a precise esigenze di trasporto e conservazione. Le friselle venivano infilate in una cordicella i cui terminali venivano annodati a formare una collana, che era facile appendere per un facile e comodo trasporto e conservazione all'asciutto. La frisella era infatti un pane da viaggio; da qui l'uso di bagnarla in acqua marina da parte dei pescatori, che la usavano anche come fondo per le zuppe di pesce o di cozze, alimenti abituali durante le battute di pesca che duravano parecchi giorni.

Nelle tradizione salentina, comune ad altre tradizioni contadine, si procedeva con cadenza regolare alla panificazione, spesso in capientissimi forni a legna comuni o pubblici. Gli intervalli della panificazione potevano essere da bisettimanali a più che trimestrali, per cui il quantitativo di farina di una o più famiglie associate, poteva dare corpo ad un impasto di 100-200 kg. Nella panificazione una quota limitata (20%) era costituita da pezzi di pane morbido da consumarsi nei primissimi giorni, in genere da tagliarsi a fette. Moltissime risultano le varianti del pane fresco spesso associate alla presenza nell'impasto di olive nere, zucca, cipolla, ecc. o a particolari lavorazioni (taralli, pirille, ecc.) per il consumo diretto senza particolari condimenti aggiunti. La quota maggiore dell'impasto di panificazione veniva riservato però alla produzione di friselle di più lunga conservazione rispetto al pane fresco tenero, consentendo intervalli di panificazione maggiori. In casa le friselle erano conservate in grossi orci di creta (quartieri o capasoni). La frisella, pertanto, non era un prodotto da forno ricercato ma un prodotto alimentare di base, spesso in contesti dove il consumo di pane fresco era impossibile o inopportuno. Nel Salento la tradizione della panificazione "secca" è tuttora conservata in pochissimi centri minori e famiglie, spesso associata alla coltivazione in proprio di grano. Attualmente la frisella è prodotta da forni commerciali in varie pezzature e venduta in confezioni imbustate nei supermercati di tutta Italia.

A Bari e circondario le friselle sono spesso preparate in casa pur essendo vendute nei negozi: inzuppate d'olio, acqua, sugo di pomodoro e un filo di vino quindi condite con carciofini e lampascioni sono una pietanza gradita ai buongustai. Tale specialità culinaria, servita pure in raffinati ristoranti, è definita in dialetto barese con il termine ciallèdde che in lingua italiana diventa cialda, da non confondere ovviamente con l'omomima pasta di biscotti e coni da gelato.

A Napoli la fresella è la base della caponata, fatta con pomodoro a pezzetti, aglio, olio, origano e basilico su di una fresella bagnata. Una versione più ricca è fatta con Pomodoro (più frequentemente pomodorini) a pezzetti, olio extravergine d'oliva, aglio sminuzzato, origano, olive nere, olive bianche, tonno e/o alici sotto sale.".

Inoltre, vi mostro un accessorio carino, che si trova dove si lavora la ceramica: "lu sponzafrise" ("sponzare" = bagnare). Ci si mette l'acqua dentro e ognuno bagna la sua frisella

 

Modello di Bimby ®

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    Ricetta per
    Bimby ® TM 31

Questa ricetta è stata fornita da un Utente Bimby ® e perciò non è stata testata da Vorwerk. Vorwerk non si assume responsabilità, in particolare, riguardo a quantità ed esecuzione ed invita ad osservare le istruzioni d'utilizzo dell’apparecchio e dei suoi accessori nonché quelle sulla sicurezza, descritte nel nostro manuale istruzioni.

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Friselle sfiziose

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Commenti

  • 12. luglio 2014 - 16:52

    Grazie per averle provate, Macca. Visto che buone? Prova a fare anche quelle di semola, schiacciando le ciambelline con le dita subito prima di infornare, così da far uscire l'aria della lievitazione. Hanno un sapore sublime e vengono sottili e fragranti. Provale e mi dirai tmrc_emoticons.;-)


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  • 12. luglio 2014 - 11:04
    5.0

    ...non ho parole...l'ho fatte ieri sera la 1 volta x una cena in campagna ad amici e sono FINITE TUTTE !!! io ho messo 350gr. farina 00 + 250gr. integrale e condite con pomodori piccadilly, mozzarelline ciliegine, filetti d' acciughe e capperi  Love Cooking 2 tmrc_emoticons.;)


    ilaria

  • 28. maggio 2014 - 18:09

    Sì, infatti, Angela. Poi a me piacciono molto molto piatte... Dovresti vedere quelle che faccio di semola... sembra pane carasau per come sono sottili tmrc_emoticons.D


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  • 28. maggio 2014 - 17:21

    Viveka

    A me non sono lievitate    Cry l'unica variazione e' di aver usato il mastro fornaio invece del lievito fresco!

     

    Io le faccio con il lievito istantaneo, se ti può interessare guarda tra le mie ricette (friselline integrali), comunque le friselline non devono gonfiarsi molto altrimenti resterebbero morbide dentro.


    Angela


    Wink

  • 27. maggio 2014 - 20:17

    Eccole qui:


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  • 27. maggio 2014 - 20:14

    Viveka, mi spiace... Io il mastro fornaio non lo uso mai... Riprova, se ti va, con il lievito di birra fresco e poi fammi sapere. Vedrai che lieviteranno...

    Proprio oggi ho fatto le frise di semola. Scatto la foto e te la mostro.

     


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  • 27. maggio 2014 - 19:53

    A me non sono lievitate    Cry l'unica variazione e' di aver usato il mastro fornaio invece del lievito fresco!

  • 16. agosto 2013 - 15:26

    Bene, son contenta  tmrc_emoticons.)

    Se ben asciutte, si conservano anche per molto tempo.


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  • 16. agosto 2013 - 15:19
    5.0

    Invece che usare solo farina integrale ho finito gli avanzi che avevo in casa (kamut-kamut integrale-farina tipo 2-integrale) e sono uscite buonissime. Sono piaciute anche a mio figlio che di solito evita i prodotti integrali. E le poche avanzate si sono conservate benissimo per alcuni giorni. tmrc_emoticons.)


    Nives

  • 24. luglio 2013 - 15:00

    Hai fatto benissimo a fare quelle variazioni, Amelia tmrc_emoticons.-)

    I tempi di cottura sono da allungare se si fanno più grandi di 8 cm...

    Son contenta che ti siano piaciute tmrc_emoticons.;-)


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